Nobile 1942
Il capriccio del maestro
Il capriccio del maestro
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Il capriccio del Maestro racconta un Giacomo Puccini più privato, ne enfatizza il personaggio.
“Amava gli scapestrati. Pigro e brillante, nevrotico, arrogante e timido, goliardico e primitivo: amava stare con gli amici e, allo stesso tempo, sentiva il bisogno di solitudine; era legato quasi morbosamente alle nebbie del suo lago di Lucca... Amava... le scorribande tra i falaschi, la rottura della quiete di una natura selvaggia, i colpi di fucile, le maledizioni e le bestemmie della sua gente - e tuttavia non sognava di fuggire al più presto, di andare a Milano, dove avrebbe potuto fare carriera, dove lo attendevano fama e gloria, ricchezza e belle donne. Donne e sigari, una costanza della sua vita... Sensibile e cinico, estroverso e angosciato (fino alla gioia improvvisa e rumorosa, seguita dalla malinconia e dall'inquietudine, dalla malinconia), lavoratore fantasioso, ma discontinuo, disposto ad amare e soffrire con passione senza pudore, quasi sempre oltre le regole, come i suoi personaggi femminili, ma spudoratamente bugiardo, spaccone e infedele. Questo era Giacomo Puccini"
Da “Puccini e le sue donne“ di Augusto Benemeglio.
Note di Testa: Cannella, rum, orchidea, note speziate
Note di Cuore: Fava Tonka, miele, resina di benzoino, tabacco
Note di Fondo: Vaniglia, white musk, labdano, curcuma, patchouli
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